PARTE 2: MIGLIORAMENTO DELLA SINDROME METABOLICA E RIDUZIONE DEL PESO.
La Sindrome metabolica è un complesso di sintomi che includono in uno stesso individuo: elevata circonferenza di vita, aumentati livelli di trigliceridi, glicemia e pressione arteriosa e ridotta concentrazione del colesterolo ad alta densità. E’ balzata alle cronache mediche perché a livello vascolare crea e mantiene uno stato infiammatorio cronico e silente che alla lunga porta ad un aumento netto di eventi cardio e cerebrovascolari. La lotta alla Sindrome Metabolica tramite un regime alimentare controllato, abolizione del fumo e cambiamenti di stile di vita è in atto in tutto l’occidente data l’alta incidenza di malattie che provoca.
In questo contesto gli effetti positivi del tè verde sulla diminuzione del peso corporeo e della sindrome Metabolica sono stati ampiamente documentati in una vasta casistica sperimentale in cui c’è stata un’assunzione quotidiana di quattro o più tazze di tè o di 600-900 mg di polifenoli del tè.
Su “Pharmacogical Research”2011, viene riportato uno studio in cui topi alimentati con una dieta ricca di grassi (60% dell’apporto calorico totale) e trattati con estratti di epigallocatechina per 16 settimane alla concentrazione di 3,6 grammi per chilo di cibo assunto, avevano manifestato una significativa riduzione in peso del tessuto adiposo, oltre che dei livelli di glicemia e insulina. Il tutto aveva portato ad una maggiore sensibilità degli organi all’insulina stessa. Ciò significa che erano sufficienti basse concentrazioni dell’ormone per ridurre i livelli di glucosio nel sangue.
Catechine del tè hanno dimostrato di ridurre l’infarcimento grasso del fegato (steatosi epatica) e di proteggere i roditori dalla tossicità dell’etanolo e di altre sostanze tossiche.
Gli effetti metabolici sul tessuto adiposo e il peso corporeo dell’uomo sono stati oggetto di numerosi studi la maggior parte dei quali ha documentato un calo del peso e una lieve perdita di tessuto adiposo con un consumo di tè superiore alle quattro tazze al giorno pari a 600-900 mg di polifenoli.
In uno studio cinese randomizzato e controllato con placebo pubblicato su “Obesity” 2010, a gruppi di pazienti veniva somministrata per 90 giorni una bevanda con concentrazioni di catechine e caffeina crescenti da 30 mg catechina + 10 mg caffeina (bevanda a basso contenuto) fino a 886 mg catechine + 198 mg caffeina al dì ( bevanda ad altissimo contenuto).
In quest’ultimo gruppo di trattamento intensivo si osservava una perdita di 1,9 cm di circonferenza di vita, una perdita di peso di 1,2 kg e una significativa perdita del grasso intra-addominale il che portava a concludere che questi dosaggi portavano a visibili miglioramenti nella composizione corporea.
Uno lavoro pubblicato nel “Journal American College Nutrition”2010, conferma che l’assunzione di almeno quattro tazze di tè al giorno per otto settimane, causa una significativa perdita di peso ( dai 2 ai 3 Kg) rispetto al placebo, e un modesto abbassamento del colesterolo contribuendo in maniera naturale a contrastare gli effetti della Sindrome Metabolica nei pazienti obesi.
Sempre nel “Journal American College Nutrition”2005, viene studiata la relazione del tè verde nei confronti del rischio di sviluppare diabete tipo 2 ( il diabete non insulino dipendente) e si giunge alla conclusione che il consumo di tè ( 3-6 tazze al giorno) è associato ad un ridotto rischio di sviluppare tale patologia.
TERMOGENESI
Per termogenesi si intende un processo metabolico che porta alla produzione di calore da parte dell’organismo, soprattutto nel tessuto adiposo e muscolare. Nel campo della nutrizionistica e degli integratori alimentari per effetto termogenico si intende l’assunzione di prodotti che tendono, a riposo, a stimolare o accellerare il metabolismo aumentando il dispendio energetico sotto forma di calore e impedendo l’immagazzinamento dell’energia alimentare sotto forma di grasso. In altre parole, il sogno nel cassetto è quello di dimagrire non facendo nè attività motoria né sottoponendosi ad un regime alimentare equilibrato.
Viene così studiata l’azione termogenica del tè verde, cioè la capacità di aumentare il metabolismo e di conseguenza il dispendio energetico anche in condizioni di riposo. Nell’importante studio di Abdul Dulloo pubblicato su “American Journal of Clinical Nutrition”1999, viene provato che l’assunzione di tè aumenta il dispendio energetico nelle 24 ore del 4%.
Un risultato molto interessante di questo studio è che gli effetti del tè verde sul dispendio energetico non potevano essere spiegati solo sulla base del suo contenuto di caffeina, perchè il trattamento con una dose di caffeina equivalente a quella contenuta nel tè, non era in grado di aumentare il dispendio energetico. La deduzione che si trae è che gli effetti metabolici del tè sono dovuti a sostanze diverse dalla caffeina e tipiche della pianta. Inoltre si è visto che il tè provoca un aumento peculiare dell’ossidazione dei grassi (del consumo dei depositi grassi) mentre invece assunzioni massicce di caffeina pari a 1.000 mg/dì non hanno effetti significativi su questo parametro.
Ultima considerazione importante è che la stimolazione della termogenesi e l’ossidazione dei grassi con il tè verde non è accompagnata da un aumento della frequenza cardiaca tipico delle alte dosi di caffeina.
PREVENZIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Ci sono molti studi condotti sull’uomo nell’assunzione del tè nei confronti delle malattie cardiovascolari. Le prove più convincenti nel documentare una riduzione del rischio cardiovascolare con il consumo di tè viene dai grandi studi fatti in Giappone. Con lo studio pubblicato su “JAMA” 2006, l’assunzione da due tazze a cinque tazze al giorno è stata correlata con una diminuzione significativa della mortalità per malattie cardiovascolari.
In un altro studio Giapponese pubblicato sul “Journal Epidemiology Community Health”2011, un consumo superiore alle sei tazze al giorno di tè confermava la riduzione della mortalità nei bevitori di tè.
Una meta analisi apparsa su “American Journal Clinical Nutrition” 2011, ha confrontato gli effetti del tè nero nei confronti del tè verde per quanto riguardava la prevenzione degli eventi di malattie delle arterie coronarie del cuore. I risultati, molto interessanti, dimostravano che il consumo di tè verde, ma non di tè nero, era associato ad una diminuzione del rischio di malattia coronarica del 10%. Non emergeva nessun dato che supportava il ruolo protettivo del tè nero.
EFFETTI NEUROPROTETTIVI
Rrecenti ricerche e metanalisi hanno trovato che bere tè può ridurre leggermente il rischio di malattia di Parkinson e studi epidemiologici hanno suggerito che bere tè è associato ad un miglioramento della funzione cognitiva.
La teanina, un aminoacido che si trova nel tè, può penetrare facilmente nel cervello dove svolge un’azione neuro protettiva. Inoltre diversi studi attestano che tale sostanza può migliorare la memoria e l’attenzione nei soggetti con disturbi cognitivi lievi.
CONCLUSIONI
L’azione antiossidante dei polifenoli del tè è sicuramente importante nella prevenzione del cancro, delle malattie cardiovascolari e nella riduzione dell’infiammazione nella obesità e Sindrome Metabolica.
Molti risultati sono stati ottenuti con il tè verde e non con quello nero in quanto i polifenoli di quest’ultimo non sono praticamente biodisponibili, inoltre i polifenoli non assorbiti esercitano il loro effetto sul tratto gastrointestinale diminuendo l’assorbimento di lipidi e proteine e facilitando la crescita di ceppi microbici utili al benessere.
E’ stata documentata epatotossicità in consumatori di integratori alimentari contenenti alte dosi di estratti di tè verde utilizzato per la perdita di peso corporeo.
Occorre cautela e non è raro che assunto a stomaco vuoto possa creare un’irritazione gastrica. In questi casi l’associazione con lo zenzero può ridurre nettamente questo problema.
L’assunzione di quattro o cinque tazze al giorno è stata correlata con la protezione verso alcune malattie croniche con scarsissimi effetti collaterali, che fanno del tè indubbiamente una bevanda sana e utile alla salute.
Dott.Claudio Sandri