Gymnema antidiabetico naturale

Gymnema antidiabetico naturale

Gymnema antidiabetico naturale

Gymnema: un antidiabetico”attuale” di 2000 anni

La Gymnema come antidiabetico è utilizzata moltissimo in India da oltre 2.000 anni e la ricerca moderna ha trovato  altre applicazioni dove  il suo utilizzo si è rivelato importante quali: artrite, anemia, osteoporosi, ipercolesterolemia, infezioni microbiche e antiinfiammatorio. E’ una pianta rampicante con steli lunghi 8-10 metri tenuta in grande considerazione dalla medicina ayurvedica che la utilizza anche per altre patologie come  la malaria e i morsi di serpente.

L’estratto della pianta è utilizzato in alcuni integratori alimentari in quanto riduce il peso corporeo, il colesterolo, i trigliceridi e sta diventando molto importante come coadiuvante nel mantenimento di diete ipocaloriche.

Gymnema antidiabetico

Ci sono studi sperimentali sugli animali e studi clinici sui pazienti che attestano le proprietà antidiabetiche della pianta.   Già nel 1926, erano state descritte e pubblicate nell’”Indian Medical Gazetin”  da Gharpurey.

Il meccanismo d’azione  si espleta attraverso la stimolazione della secrezione di insulina (ormone ipoglicemizzante) dal pancreas  e l’inibizione dell’assorbimento di glucosio a livello intestinale con conseguente riduzione della glicemia. La ricerca moderna ha evidenziato anche un’azione importante dell’acido gimnemico (un principio attivo della pianta) sulla secrezione delle incretine. Queste  sono ormoni molto importanti che, secreti nel tratto gastrointestinale dopo un pasto ricco soprattutto di carboidrati, vanno a modulare la secrezione  d’insulina  contribuendo  a mantenere i giusti livelli di glicemia. Un’altra ipotesi, proposta da più parti, ipotizza che la pianta esplichi un’azione diretta sulla rigenerazione pancreatica.

In una interessante sperimentazione clinica pubblicata  sul “Journal Ethnopharmacological”1990,  effettuata su pazienti insulino-dipendenti, (cioè obbligati ad una terapia insulinica giornaliera) risultava che la somministrazione di 400 mg/dì di Gymnema solubile (corrispondente a 8 gr. di foglie secche) riduceva il fabbisogno d’insulina del 50%. Per tutta la durata del trattamento la Gymnema ha ridotto la glicemia a digiuno del 35%, e riportato l’emoglobina glicata a valori leggermente superiori a quelli basali. Lo stesso colesterolo era tornato a livelli quasi normali. Gli autori suggerivano che la Gymnema avesse migliorato la produzione d’insulina forse per aver favorito la rigenerazione del pancreas.

Nessuno di questi miglioramenti si è verificato nei soggetti trattati con la sola insulina.

E’ molto istruttivo riportare i risultati dello stesso gruppo di ricerca ottenuti  in pazienti non-insulino dipendenti e  in trattamento con farmaci ipoglicemmizzanti orali. La pianta somministrata per 18-20 mesi come supplemento ai farmaci tradizionali, ridusse in maniera significativa la glicemia  e  l’emoglobina glicata  a tal punto che potè essere ridotta la quantità dei farmaci convenzionali in 21 dei 22 pazienti arruolati.  5 dei 22 pazienti diabetici, furono in grado di interrompere la terapia farmacologica e mantennero l’equilibrio glicemico solo con l’estratto della Gymnema.
In questo contesto clinico, dove il pancreas possiede ancora una capacità residua di produzione dell’ormone, la Gymnema favorisce e aumenta l’ingresso del glucosio nelle cellule sensibili all’azione dell’insulina quali quelle epatiche, muscolari e renali. Inoltre in questi organi, ma soprattutto nel fegato, la Gymnema incrementa la trasformazione del glucosio in glicogeno (una grossa molecola di deposito che non può uscire dalla cellula) contribuendo, con questo meccanismo, alla riduzione della glicemia. Diversamente, nel diabetico non insulino-dipendente e non trattato, le cellule sono meno sensibili all’azione dell’insulina e diventano meno permeabili al glucosio determinando l’aumento della sua concentrazione nel sangue.

Anche in un recente studio americano pubblicato sul “Newsletter for Professionals in Diabetes Care”2001, ci sono state conferme dell’efficacia della pianta: 65 pazienti trattati per 90 giorni con due compresse al dì di Gymnema da 400 mg  hanno visto ridursi la glicemia a digiuno dell’11%, la glicemia dopo il pasto del 13% e l’emoglobina glicata del 6,8%.

Quest’ultimo valore oggi è importantissimo nella gestione del diabete in quanto ci dà informazioni sulla glicemia media degli ultimi tre mesi e si è visto che tanto più alto è il suo valore (pericoloso sopra 8%) tanto più frequenti sono le complicanze  della malattia come la nefropatia, la neuropatia e soprattutto la retinopatia! Quindi una complementazione della terapia classica con estratti titolati e purificati della pianta porta soltanto  dei grossi vantaggi.

Desiderio di dolci e perdita di peso.

Il gurmarin (uno dei principi attivi della gymnema) ha la singolare proprietà di inibire la sensazione di dolce a livello delle papille gustative della lingua, riducendo il desiderio di zucchero e  di alimenti dolci contrastando in tal modo l’obesità.

In uno studio pubblicato su “Physiology and Behavior”1983,  un gruppo di pazienti venne trattato con una soluzione orale a base di Gymnema e  un altro gruppo  con una soluzione a base di tè. Si vide che i partecipanti che avevano assunto la soluzione contenente la Gymnema introdussero nelle ore successive  un quantitativo di zuccheri, lipidi e proteine nettamente inferiore al gruppo di controllo trattato con il tè.

Attualmente gli acidi gimnemici sono commercializzati sotto forma di integratori alimentari e in Giappone esistono delle tisane a base di Gymnema che sono un ottimo metodo naturale per contrastare l’obesità , il diabete e favorire la perdita di peso.

Attività antiartritica.

L’estratto di foglie della pianta ha dimostrato di avere delle notevoli proprietà antiartritiche e antiinfiammatorie. Queste proprietà sono state dimostrate in sperimentazioni su ratti albini in cui veniva indotta chimicamente un’infiammazione nella zampa. L’estratto di Gymnema ha dimostrato di ridurre in maniera significativa il gonfiore e il dolore per inibizione delle cellule infiammatorie e blocco dei mediatori chimici pro-infiammatori.

Attività  antimicrobica.

L’attività antibiotica e antibatterica della foglia di Gymnema è stata determinata contro numerose specie batteriche tutte Gram+ ,  per intenderci tutti i batteri sensibili ai famosi, e spesso abusati, antibiotici eritromicina o claritromicina.  Queste proprietà sono descritte in uno studio pubblicato nell” International Journal of Pharmaceutical Researchand Development2010.

Anche la carie dentale, essendo un’infezione del dente causata da batteri Gram + come lo Staphilococco mutans, risponde bene all’uso di dentifrici a base di Gymnema. Esistono in commercio in India e altri paesi orientali,  prodotti commercializzati come “Gurmar Herbal dentifricio” che hanno buone prospettive nel trattamento della carie.

Attività antiinfiammatoria.

Abbiamo già parlato di questa proprietà ma vale la pena riportare i notevoli e interessanti risultati di uno studio di Diwan e coll. pubblicato su “Inflammopharmacology 1995.

In una popolazione di ratti è stata indotta infiammazione alla zampa  con inoculazione di carragenina ( è il gelificante del budino e delle crostate in campo alimentare)  e poi  sono stati divisi in due gruppi: un gruppo è stato trattato con estratti acquosi di Gymnema alle dosi di 300-500 mg/kg, e un altro gruppo con un potentissimo antiinfiammatorio non più in vendita per uso umano: il fenilbutazone  utilizzato come standard di riferimento. Ebbene si è constatato che l’estratto acquoso di Gymnema ha diminuito l’edema della zampa del 48,5% entro 4 ore dalla somministrazione, mentre il fenilbutazone ha ridotto il volume dell’edema del 57,6%.

Se si tiene conto della potenza e tossicità del farmaco rispetto alla innocuità  e maneggevolezza della pianta il risultato è notevolissimo.

Attività  ipolipemizzante.

Un fattore molto importante che contribuisce alla formazione della aterosclerosi ( malattia infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio calibro) e delle malattie correlate, come l’infarto e ictus, è senza dubbio l’alta concentrazione di lipidi e colesterolo.

In uno studio pubblicato su “ International Journal of Pharmacology2010, si studiarono gli effetti della somministrazione di estratti acquosi di Gymnema in topi resi iperlipidemici tramite una dieta ricca di colesterolo somministrata per sette giorni. I risultati furono chiari: la Gymnema ottenne un abbassamento del colesterolo e trigliceridi paragonabile a quello ottenuto dalla atorvastatina, potente e importantissimo farmaco moderno per il controllo dei lipidi plasmatici.

In un altro studio del 2007 pubblicato su “Molecolar  Cellular and Biochemistry” condotto su animali, emerge una scoperta molto importante: la somministrazione con estratti della pianta ha promosso la perdita di peso anche per la sua capacità di ridurre l’alta concentrazione dei lipidi senza procurare sintomi da rimbalzo alla sua sospensione. Non c’è il temuto effetto yo-yo cioè la ri-acquisizione del peso e dei alti valori di colesterolo dopo la interruzione della terapia.

Altre attività

L’estratto acquoso della pianta ha dimostrato, in vitro, di possedere notevoli proprietà immunostimolanti.

A livello epatico è stata studiata la capacità epatoprotettiva nei confronti della tossicità da galattosamina. Le cellule epatiche hanno dimostrato un significativo ripristino dei parametri biochimici se trattate con estratti di Gymnema.

La presenza di flavonoidi è responsabile probabilmente della notevole attività sulla cicatrizzazione delle ferite dimostrata dalla pianta.

Nella medicina tradizionale  i fiori e la corteccia sono usati nelle malattie legate al catarro, la corteccia della radice è utile come espettorante e antidolorifico, il succo della radice è utile nel trattamento del morso dei serpenti.

La ricerca moderna con le sue sperimentazioni animali e cliniche è solo all’inizio della conoscenza delle innumerevoli proprietà di questa importantissima  pianta.

Dott. Claudio Sandri



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